Il Museo è allestito nel centro del paese nel vecchio Monte Granatico, restaurato conservando tutti gli elementi originali. Sono documentate le incursioni barbaresche, appunto di Turchi e Mori, attraverso l'illustrazione di avvenimenti, personaggi storici, leggende, scene di battaglia che caratterizzarono un periodo lungo e cruento della storia della Sardegna. Memoria storica di questi avvenimenti si trova in una lapide, custodita nella vicina chiesa campestre di San Paolo, da cui si apprende della distruzione, da parte saracena, del vicino paese di Uras nel 1515. Il museo è unico nel suo genere. I contenuti possono essere apprezzati attraverso pannelli didattici, che indicano anche i percorsi delle scorribande islamiche, plastici di torri, modelli umani realizzati con maestria da artisti-artigiani in dimensione reale, collezioni di armi islamiche spagnole e sarde usate per undici secoli dall'VIII al XVIII secolo. Perché è importante visitarlo? La visita guidata permette di apprezzare il confronto fra due culture, due mondi, due religioni che si scontrano e talvolta si incontrano. Servizi. Esiste un servizio di visita guidata compreso nel prezzo del biglietto. Non esistono barriere architettoniche. Il museo organizza escursioni nel territorio ed è in rete con altri del Consorzio "Sa Corona Arrubia".